la rotta di ulisse 2.0

 


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UN GIOCO AD INCASTRO

PER RAGAZZI DI MEDIA INTELLIGENZA

Chi ha già un bagaglio astrologico, o solo un’infarinatura, non ha bisogno di sapere cos’è l’astrologia morpurghiana. Devo spendere però qualche riga invece per chi è digiuno della materia.
Anzitutto il tipo di astrologia di questo mio sito prende il nome da Lisa Morpurgo1, una studiosa geniale di cui fui allievo nei suoi ultimissimi anni. Come arrivai a diventarlo dopo una nutrita serie di coincidenze l’ho già raccontato (http://www.larottadiulisse.it/present/miastoria.html). Ora vale invece la pena approfondire la mia corrente di studi, di cui La Rotta di Ulisse Due Punto Zero  è un frutto.

Lo racconto da sempre perché così è andata, ma il mio incontro con l’opera di Lisa Morpurgo è stato casuale. Ogni volta aggiungo poi che non credo al caso, anche se non mi considero un predestinato, intendiamoci.
Accadde però che nell’autunno del 1978, per il mio compleanno, il mio primo grande amore mi regalò L’introduzione all’astrologia insieme al Sementovski Kurilo. Anzi, il libraio a cui si rivolse gli disse che il classico del settore era il Sementovski, che purtroppo aveva terminato e che avrebbe ordinato, ma se voleva nel frattempo accontentarsi della Morpurgo…
Così successe che, in attesa di una presunta bibbia astrologica che, quando infine mi arrivò, sfogliai distrattamente giusto perché mi era stata donata, mi si aprirono gli orizzonti. Non è retorica, accadde davvero.
Come ho sempre detto, leggendo l’Introduzione dell’Introduzione alla terza riga mi dissi che quella tale Lisa Morpurgo, che non avevo mai sentito nominare, aveva di sicuro ragione. Lo penso tuttora.
Le righe iniziali, tanti le ricorderanno, erano queste:
“Lo Zodiaco è una chiave numerica per l’interpretazione del sistema solare. Con un po’ di buona volontà, si potrebbe ricavarne un >gioco a incastro per ragazzi di media intelligenza, impostato press’a poco così: dati dodici elementi mobili e dodici caselle fisse, sistemare gli elementi mobili nelle caselle seguendo un determinato schema di forma e di colore. In mancanza di un puzzle, basta la logica perché una persona del tutto ignara di astrologia, e sempre di media intelligenza, arrivi deduttivamente alle stesse conclusioni che lo Zodiaco propone, seguendo un ragionamento impostato press’a poco così: dati dodici elementi caratteriali (aggressività, prudenza, sensibilità, eccetera) e dodici situazioni precise, scegliere i caratteri che meglio si adattano a ogni situazione. (…)”1
Dal 1978 sono passati 45 anni, i casi della vita hanno voluto poi che nei primi anni Novanta diventassi un suo allievo. Successe questo e quello e la Morpurgo ci ha lasciati un quarto di secolo fa e molta acqua è passata sotto i ponti, per me e per tutti quanti, e quest’anno si celebra il centenario della sua nascita.
Cos’è restato di quella straordinaria avventura intellettuale?
Sono rimasti i suoi libri e il suo pensiero, chiaro come lo erano le sue parole precise e taglienti e, soprattutto, è rimasto il codice zodiacale che tutti noi che seguiamo il suo pensiero applichiamo ogni giorno. Ed è quello che, nell’ultima lezione che tenne a noi allievi, nel giugno 1997, si raccomandò di fare.
“Tramandate il codice”, disse.
Credo però che vada spiegato meglio il concetto. Per codice lei intendeva davvero il codice, non altro. Non parlava di bibbia, parlava di codice. Ossia, la corretta collocazione di domicili ed esaltazioni planetarie da lei ricostruito che, nella perfezione geometrica dello Zodiaco, consente di interpretare nel migliore dei modi i fatti di noi esseri umani, e dell’intero universo.
Avendo l’accortezza di non impiegare troppo l’“ipse dixit”, all’inizio riferito a Pitagora, poi ad Aristotele ed ora da qualcuno alla Morpurgo stessa. Sono fermamente convinto che se si scambia il pensiero di un genio per una verità superiore e immutabile si compie una grossa ingenuità e in qualche modo si offende l’opera dell’ingegno del genio stesso.
Come è normale che sia, il tempo scorre e gli eventi della storia dell’umanità modificano le cose. Ora siamo in possesso di nozioni che un quarto di secolo fa non c’erano ancora, qualcosa è inevitabilmente superato, non più attuale perché frutto dei tempi in cui è stato concepito, qualcosa ancora non è stato capito in pieno, qualcosa ci appare oscuro come certe sentenze misteriose o misteriche di Eraclito. Se si guarda il pensiero dei grandi, sempre – e ribadisco sempre – è stato modificato in parte o totalmente dalle generazioni successive. Prendiamo ad esempio il cristianesimo, che ovviamente trae la sua ispirazione dal figlio putativo di un falegname, ma il cui grosso delle teorie è invece stato codificato da Paolo di Tarso, che non aveva mai conosciuto Cristo. Tenendo anche conto che in quel caso allora il pensiero quasi sempre veniva tramandato per via orale, non per iscritto. Per non parlare di quelli che vennero poi, che hanno fatto di un’idea originale qualcosa di differente.
Ma ciò accade per tutti quanti, si tratti di filosofi, scienziati, politologi e altri ancora. L’inconscio di Freud ha bisogno di aggiornamenti ma forse è stato travisato dai suoi successori, come ci si è accorti che la teoria della relatività non riesce a spiegare tutto e si cerca di integrarla con la fisica quantistica e l’entanglement. Così accade in tutti i settori.
Ciò nonostante, esistono precursori e geni che hanno spalancato mondi e tracciato nuove strade. Lisa Morpurgo è stata tra questi senza possibilità di equivoci perché lo schema giusto dello Zodiaco è quello che ha ricostruito lei. Punto.
Utilizzatelo al meglio, se potete.
Ma non fate della Morpurgo un santino o una capo-setta, banalizzereste il suo pensiero e offendereste il suo senso dell’umorismo.
Ricordatevi piuttosto di usare al meglio delle vostre possibilità quel gioco a incastro per ragazzi di media intelligenza, avrete risultati sorprendenti e onorerete davvero il suo ricordo.
Se lo merita.  

PS: Vi prego, non chiamatela per nome. Non è un segno di affetto, è una mancanza di rispetto. Se citate Freud non lo chiamate Sigmund, a meno che non vogliate fare dello spirito.

PPS: Le immagini di questo scritto sono reperti storici. Acquistai infatti la prima edizione de Il convitato di pietra nel 1979 o 1980, vedendolo casualmente nella vetrina di una libreria che non c’è più della mia città, la Tarantola. L’autografo me lo fece la Nume Titolare in Persona, la prima volta che la incontrai, nell’ottobre 1993 a casa di Daniela Nipoti che, dopo qualche tempo, mi aprì le porte delle lezioni in via Lanzone, a Milano, nientepopodimeno che alle fonti del sapere astrologico, dalla Morpurgo stessa.


19 maggio 2023



1 Lisa Morpurgo, Introduzione all’astrologia e decifrazione dello Zodiaco, pag. 13, quinta edizione, Milano, settembre 1977

Massimo Michelini

 

Un ricordo di Lisa Morpurgo
https://www.youtube.com/watch?v=bSO4MPRBtvo






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